mercoledì 6 aprile 2011

Perchè GREP

Grep è uno dei più importanti strumenti a disposizione dal terminale di un sistema operativo unix-like. Per chi non l’avesse mai utilizzato non sapesse di cosa stiamo parlando si tratta di un programma che ricerca un pattern di testo all’interno di file. La sua potenza e versatilità è innegabile ed è alla base di molti script che potete trovare sulla vostra macchina, come potete verificare con una ricerca su /usr/bin/: grep grep /usr/bin/* | cut -f 1 -d : | uniq | grep -v binario | wc -l. Ma come mai questo programma ha questo nome strano.La risposta affonda nella notte dei tempi unix quando si usava ancora il famoso editor di test “ed”. Con il crescere della popolarità delle espressioni regolari ed fu dotato della possibilità di stampare le linee del file aperto che soddisfacevano un determinato pattern. La sintassi era la seguente: g/regex/p e tradotta significa: ricerca globalmente (ovvero in tutto il file e non in una sola linea) una espressione regolare (regular expression) e mostra (print) le corrispondenze trovate.Una funzionalità così utile che Ken Thompson creò la prima versione di grep adattando il codice del parser delle espressioni regolari di ed. La data di nascita è ricordata come il 3 marzo 1973 e dopo quasi quarant’anni il programma gode di una grande fama ed ha molte caratteristiche che i suoi antenati non avevano.

martedì 15 marzo 2011

Terremoti e dintorni (...o nei dintorni?!?!)

Si possono prevedere i terremoti? Bendandi diceva di essere in grado di prevedere le scosse di terremoto - Raffaele Bendandi, detto anche l'uomo dei terremoti, nacque a Faenza il 17 ottobre 1893.
Bendandi diceva di aver scoperto come si producono i terremoti e disse di saper predire una scossa di terremoto.
Nacque da un'umile famiglia nel quartiere tradizionalmente denominato Filanda Vecchia, che non potè permettergli di andare avanti con gli studi superiori (ultimò le scuole elementari, un corso di specializzazione per il disegno tecnico e fece l'apprendista da un orologiaio); ciononostante all'età di 10 anni era già appassionato di astronomia e geofisica, tanto da costruirsi da solo un telescopio ed alcuni giroscopi (in effetti lui era uno scultore di legno per professione). In seguito al terremoto di Messina del 28 dicembre 1908, si appassionò ai terremoti, e riuscì, secondo lui, anche a predirli. Dopo l'esperienza come apprendista presso un orologiaio, si iscrisse ad una Scuola d'Arte, per divenire un intagliatore di candelabri e statue sacre, nell'Emilia. Durante la Grande Guerra servì come meccanico in una squadriglia aerea. Si può definire il Bendandi come un ricercatore autodidatta, che nel 1920 formulò la propria teoria «sismogenica». La sua teoria ha origine in una passeggiata lungo il bagnasciuga, mentre prestava servizio di guardia durante la sua naja: lui nel 1919 intuisce che la crosta terrestre, così come le maree, è soggetta agli effetti di attrazione gravitazione della Luna. La sua teoria per la previsione dei terremoti (mai riconosciuta dalla comunità scientifica) era infatti basata sul fatto che la Luna e gli altri pianeti (insieme al Sole) sono la causa dei movimenti della crosta terrestre, che effettivamente rigonfia, deforma e fa pulsare la crosta terrestre, con tempi e ritmi dipendenti dalla posizione dei corpi celesti. Andò avanti con i suoi studi anche sfruttando una sorta di mini laboratorio posto in una profonda grotta dell'Appennino tosco-romagnolo.
Una sua prima involontaria previsione la fece per il terremoto della Marsica il 13 gennaio 1915, quando si accorse che il 27 ottobre dell'anno precedente aveva lasciato un appunto al riguardo.
Fino ad allora erano in pochi a credere alle sue teorie; il 23 novembre 1923 davanti al notaio di Faenza decise di far scrivere una sua previsione: il 2 gennaio 1924 si verificherà un terremoto nelle Marche. Il terremoto effettivamente si verificò, ma due giorni dopo. Ciononostante il Corriere della Sera gli dedicò la prima pagina, chiamandolo Colui che prevede i terremoti; la sua fama così crebbe anche a livello internazionale. Nei suoi studi si occupò anche di astronomia, geofisica, magnetica, studi cosmici e atmosferici, e della radioattività atmosferica in relazione a scopi atomici.Oltre ai suoi personali, la sua principale attività era quella di falegname; grazie a questa attività costruì e riuscì a vendere alcuni suoi modelli di sismografi, anche in America. Riuscì nel suo piccolo a dotarsi anche di una piccola biblioteca scientifica.
Durante il periodo fascista, precisamente nel 1927 dapprima fu nominato da Mussolini Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, ma poi venne diffidato dal pubblicare ulteriori previsioni sui terremoti in Italia, pena l'esilio; in realtà egli continuò a farlo, ma su altri giornali americani.
Dopo averlo studiato a fondo, nel 1931 Bendandi affida all'Accademia Pontificia il metodo da lui scoperto per interpretare il ciclo undecennale del Sole, e nel seguito riesce autofinanziandosi a pubblicare "Un principio fondamentale dell’Universo", dove descrive la sua precedente scoperta. Durante la sua vita, precisamente nel 1959, Bendandi scoprì anche un nuovo pianeta all'interno del sistema solare tra Mercurio ed il Sole, cui diede il nome della sua città natale, Faenza. Solo successivamente, nel 1972 l'astronomo americano Wood e nel 1976 l'astronomo inglese Smith portarono avanti il metodo elaborato dal Bendandi per la previsione dei movimenti tellurici, andando a migliorarne l'analisi ed i risultati.
Anche il terremoto del Friuli nel 1976 fu previsto dalla sua teoria; inutilmente lui cercò di avvisare le autorità competenti, le quali lo trattarono come un ciarlatano.Venne trovato morto, forse per cause misteriose, il 3 novembre 1979, nella sua casa-osservatorio in via Manara 17 di Faenza.Bendandi, attraverso il suo metodo, ha anche predetto una scossa di terremoto devastante per la città di Roma e aree limitrofe per il giorno 11 maggio 2011, e un altro sisma di dimensioni ancora più apocalittiche per tra il 5-6 aprile 2012, quando parecchie scosse di terremoto colpiranno a macchia di leopardo tutta la terra.In questa ultima predizione, tra l'altro, molti vedono anche le catastrofiche profezie Maya per il 2012.

domenica 6 febbraio 2011

"God mode" in windows 7

Step 1: Right click.
Step 2: Click create folder.
Step 3: Name your sparkly, new folder this, "GodMode.{ED7BA470-8E54-465E-825C-99712043E01C}" and press enter.

venerdì 4 febbraio 2011

un pò di sano Francese

"Taillé dans un piston de Solex"
"Sec comme un coup de trique"
"Sec comme un bi de coucou"
"Enflé comme un tique"
"Epais comme une pointe de 120"
"Epais comme un filet de vinaigre"
"Epais comme un madrier de cage à sereins"
"Gros comme une ablette"
"Epais comme un céteau"
"Avoir une carrure Guy Degrenne"
"Taillé dans un tibia de cigogne"
"Epais comme une ficelle à rôti"
"Epais comme un jet de pisse"
"Monté pour la pêche au gardon"
"Gras comme un échelle de couvreur"
"Taillé dans une queue de cerise"...et pour le copain petit et gros "et lui dans noyau"
"Epais comme un sandwich SNCF"
"Epais comme une portière de vélo" (P.Berruer)
"Taillé comme un goulot de sylvanner" (F.Sezille)
"Gaulé comme une arbalète" (T.Stradivari)
"Gras comme une chaîne de puits" (M.Gallet)
"Epais comme un cent de clous" (J.Malot)
"Enflé comme un caplan" (E. Rouinsard)
"Gaulé comme un éclat de cure-dents" (S.Richin)
"Taillé dans l'épaule d'un serpent" (A. De Jesus)
"Epais comme un casse-dalle de chomeur" (S. Le Corre)
"Epais comme un tuteur à bégonia" (A.Fradin)
"Engraisser comme une merde sur une gouttière" (C.Epaud)
Pour la grosse commission :
"Avoir une balle dans le canon"
"Avoir la quiche au bord du four"
"Avoir le cigare au bord des lèvres"
'Avoir le Boeing en bout de piste"
"Avoir la taupe en haut du toboggan"
(variante pour une très grosse envie)
"Avoir la taupe en haut du toboggan...et elle tient plus que par un bras"
"Remettre en marche la machine à chocolat" (P.Jouvion)
"Déposer des copains à la piscine"
"Avoir la taupe qui frappe"
"Avoir la taupe au guichet"
"Avoir le petit Nicolas au bord des lèvres" (F.Lafitte)
"Réciter du Didier Barbelivien" (en cas de collique) (F.Lafitte)
"Déposer un bulletin dans l'urne"
"L'ennemi est à mes portes" (A.Coquard)
"Couler un bronze" (M.Lestringuez)
"Refaire le crépis" (M.Lestringuez)
"Déposer le bilan" (M.Lestringuez)
"J'ai le chevreuil à la lisière" (N.Sordet)
"Démouler un cake" (T.Lhermitte)
"Avoir la péniche au bout de l'estuaire" (G.Kettenmeyer)
"Faire fonctionner la guillotine à boudin" (B.Andrieux)
"J'ai le cargo qui va sortir de l'écluse" (E.Lamort)
"Ne pas avoir le cul gréffé à un rosier" (S.Marie)
"Avoir un clandestin dans l'train d'atterissage" (S.Aubin)
"Avoir le bobsleigh dans le dernier virage" (M.Bridier)
Pour la petite commission :
"Faire pleurer la messange"
"Faire pleurer le colosse"
"Changer l'eau des poissons"
"Faire pleurer le cyclope" (A.Papot)
"Changer l'eau des patates"
"Faire la vidange" (A.Burlet)
"Changer l'eau des olives" (C-A Genuyt)
"Aller égouter la sardine" (E.Delfour)
"Aller changer l'eau du canari" (L.Vanier)
"Aller se secouer la salade" (pour les filles) (F.Milioni)
A dire pour une fille un peu..."facile" :
"Chaude comme une barraque à frites"
"Maquillée comme une voiture volée"
"Elle est plus facile à mettre sur le dos qu'une chèvre sur ses deux cornes"
"Elle a les yeux qui crient braguette" (C.Natas)
"Elle a les yeux qui pissent l'amour"
"Habillée ras la salle de jeux"
"Elle ferait bander un mort" (P.Charrière)
"Elle a pas souvent assisté à une course de sperme mais elle a souvent donné le départ"
"Mettre un coup de polish dans l'arrière cuisine" (T.Fachon)
"Avoir l'abat-jour au ras de l'ampoule" (M.Lestringuez)
"Elle a les yeux qui pissent le cul en bidon de 20 litres" (J.Duclut)
"Elle a ouvert plus de braguettes que de dictionnaires" (D.Charbonnel)
"Sucer des bites par paquet de 10" (T.Mesnard)
"Maquillée comme un passeport libanais" (H. Dieudonné Damon)
"Avoir les lèvres en reverd de pot de chambre" (E.Sanchez)
Pour une fille pas très "poitrinée" :
"Plate comme une limande"
"Plate comme une affiche"
"Une planche à pain" (Sissii Biip Biip)
"Deux lentilles posées sur une plaque de tôle" (J.Tissier)
Et le contraire :
"Elle a de la conversation" (P.Berruer)
Quand une demoiselle porte une petite "ficelle" :
"Avoir le rideau au bord des fenêtres" (F.Viau-Davodeau)
"Avoir la corde dans la poulie" (P-A Mas)
Description précise d'un mec bourré (marche aussi pour les filles) :
"Bourré comme un oeuf à deux jaunes"
"Cuit comme une rave"
"Raide comme un passe-lacets"
"Fait comme un jambon"
"Déchiré comme un drapeau"
"Blanc comme un cierge de Pâques" (le lendemain)
"Blanc comme un pet de nonne" (idem)
"Blanc comme un pet de laitier" (Jean Marc)
"Plein comme une cantine" (C.Natas/Jean Marc)
"Rond comme une queue de pelle"
"Se mettre sur le toit"
"Sac à vin" (J.Richeboeuf)
"Une barrique à deux pattes"
"Un ragout de soucheau"
"Une vieille since" (pour les Charentais)
"Une poche à gnôle" (Y.Fourey)
"Avoir les dents du fond qui baignent" (F.Lafitte)"
"Fait comme une daurade" (C.Frey)
"Mort pour la France"
"Rond comme un boulon"
"Plein comme un boudin" (E.Bieri)
"Pété comme un serre-joints" (E.Bieri)
"Beurré comme un p'tit Lu"
"Beurré comme un moule à tarte"
"Blanc comme un d'ssous d'couilles" (P.Farinier)
"Défoncé comme un terrain de manoeuvre" (A.Fagat)
"Chargé comme un cycliste" (A.Fagat)
"Pété comme un coing"
"Rond comme un ballon" (T.Fachon)
"Fait comme un Mickey (T.Fachon)
"Plein comme une barrique" (B.Lapointe)
"Plein comme une cantine" (Y.Lambert)
"Arraché comme un pied de thym" (A.Normand)
"Bourré comme un cartable" (F.Khichane)
"Etre rond comme un carré" (D.Béchaux)
"Ficelé comme un rôti au fond du fétou" (M.Vailler)
"Allumé comme un témoin de Jéhovah" (A.Kaczmarski)
"Déchiré comme un drap d'pauvre" (M.Courtois)
"Plein comme une pute au petit matin" (R.Evain)
Pour le lendemain, quand les yeux sont pas en forme :
"Avoir les yeux en capote de fiacre" (J.Verne)
"Avoir les yeux en trou de pine" (le lendemain)
"Avoir les yeux en couilles d'hirondelle"
"Avoir les yeux en vagin de taupe" (B.Moignot)
Quelqu'un de type Cyrano :
"Il peut fumer sous la douche" (A.Papot)
"De face, on dirait plutôt Tabarly mais de profil...on dirait plutôt son bateau"
"Un nez à piquer des gaufrettes" (M.Daudet)
"Avoir un nez à trier des lentilles" (P-A Besset)
Quand il fait très chaud :
"Ca sue dans le boubou" (G.Menanteau)
"Sale temps pour les gros"
"Suer comme une pute dans un confessionnal" (C.Aguerreche)
"Suer comme un jambon sous célophane" (J.Pacome)
Quand la chance est parmi nous :
"Avoir le cul bordé de nouilles" (B.Gendreau)
Quand quelqu'un porte des fringues avec pas mal de plis :
"Porter une chemise repassée dans la gueule d'une vache"
Quand on est pas équipé pour faire quelque chose :
"Monté comme une pute qui va aux chataîgnes" (Y.Condomines)
"Etre comme un clown à un enterrement" (L.Vanier)
"Aller au bordel sans ses couilles" (F.Lamarque)
Pour quelqu'un de très mal habillé :
"Ca et une plume dans l'cul, j'ferai un oiseau rare" (K.Aubert)
"Habillé comme un as de pique" (E.Leroy)
"Ca te va comme un béret à un moustique"
Raoul...le cri qui désaoule :
"Parler dans le grand téléphone en faïence"
"Poser une peau de renard"
Pour quelqu'un de pas très agile :
"Souple comme un pied de biche"
"Souple comme un verre de lampe" (M-C Fhrepsiadis Benrabia)
"Raide comme un coup d'trique" (T.martins)
Et de pas très habile :
"Avoir deux mains gauche" (M.Daudet)
Pour quelqu'un de pas très courageux :
"Feignant comme une couleuvre"
Quelqu'un qui renifle :
"Remonter grand-mère au grenier" (B.Moniot)
Quand on est pas très adroit :
"Avoir deux mains gauches"
" Etre adroit de ses mains comme un chien d'sa queue" (K.A. Ballouz)
Pour une bouche où les dents sont un peu absentes :
"Il lui manque des touches au piano"
Pour quelqu'un aux dents bien en avant :
"Avoir les dents qui courent après le beafteck"
"Pouvoir sortir la viande du pot-au-feu sans se brûler les lèvres" (M.Ada)
"Pouvoir manger une pomme à travers un grillage" (A.Jack'o Goupil)
Quitter rapidement la place :
"Parti comme un pet sur une toile cirée" (C.Jacquemet)
Pour quelqu'un qui ronfle assez fort :
"Ronfler comme un souflet de forge"
Pour quelqu'un de pas très aimable :
"Gracieux comme une porte de prison" (T.Coutechier)
Lors d'un grand étonnement et qui ne sais pas quoi faire :
"On dirait une poule qu'à trouvé un couteau"
Pour quelqu'un qui ne dit pas toute la vérité :
"Menteur comme un arracheur de dents" (F.Renaud)
Quand il y a un gros mistral :
"Un vent à décorner les boeufs" (Y.Stainer)
"Faire un temps à dévisser la queue des anes" (B.Castro)
Quand un couteau n'assure pas sa fonction principale :
"Un couteau qui coupe comme il y voit" (Y.Condomines)
"Un couteau qui coupe comme un genou de vieille" (Y.Condomines)
Le plaisir d'une conversation :
"Discuter l'bout d'gras" (G.Kettenmeyer)
"Tailler une bavette" (D.Roux)
Quand tout ça ne vaut pas grand chose :
"C'est de la roupie de sansonnet"
"Utile comme une pile à dynamo" (G.Hachet)
"Pisser dans un violon" (J.Boissière)
"Aussi utile que des chaussures à un poisson" (D.Grave)
Pour quelqu'une qui n'a pas une très belle écriture :
"Il écrit comme j'efface" (X-B Gonin)
Quand on saute très rapidement dessus :
"Se jeter d'ssus comme la vérole sur le bas-clergé" (Paul V Echo"
Pour quelqu'un de pas très commode :
"Fin comme du poil d'âne"
"Vacciné à la merde" (G.Menanteau)
"Fin comme du gros sel" (T.Guyard)
Quand c'est l'heure de sortir le porte monnaie :
"Cracher au bassinet"
Quelqu'un de mal peigné :
"S'être peigné avec un loquet de porte"
"Etre peigné comme un d'ssous de bras"
"Etre peigné avec les pieds du réveil" (G.Minicham)
"Coiffé avec une croute de pain" (N.Beurel)
"Avoir pété dans son col roulé" (M.Camille)
"Avoir dormi les doigts dans la prise" (J-A d'Harambure)
"On dirait un sanglier dans un tailli" (Jb Fiole)
"Peigné comme un vanneau"
et de mal rasé :
"S'être rasé avec une tranche de melon" (B.Marsot)
Pour quelqu'un qui a les cheveux gras :
"S'être peigné avec une sucette"
Catégorie + de 18 ans :
"Mazouter le pingouin" (position sexuelle "postérieure")
"Faire une sucette à la viande"
"Caresser le grand chauve à col roulé"
"Taper dans la motte"
"Arroser le persil"
"Casser la boîte à Kinder"
"Baisse ta culotte, c'est moi qui pilote" (J.Richeboeuf)
"Défriser la chicorée" (F.Lafitte)
"Bander comme un foulard" (pour quelqu'un qu'à des p'tits soucis d'érection)
"Tremper le biscuit"
"Relever le compteur" (J.Morel)
"Casser les pattes arrières" (Y.Fourey)
"Remettre le couvert" (quand un 2ème round s'impose)
"Avoir la poutre apparente" (P-A Mas)
"Elle m'a rayé le casque" (pour une gâterie ratée)
"Lui faire baver le buleau" (P-Eti Rochef)
"Aller lui poutrer la charpente" (C.Merceron)
"Avoir les patates au fond du filet" (K.Larivain)
"Si tu devais ensemencer ce que j'ai labouré" (P.Ricordel)
"Mettre le petit Jésus dans la crêche" (A.Lopez)
"Lui mettre les fesses en porte de saloon" (R.Del Col)
"Lui remonter le plat de la veille" (N.Marcillac)
"Avoir le coeur planté en haut des cuisses" (M.Colette)
"Elle va au cul comme un rat aux pommes" (L.Gautrain)
"Avoir un cul à gagner de l'or mais une gueule à tout reperdre" (J.Chaumat)
"Avoir de belles dents...ça ferait un beau collier autour de ma bite"
"Se faire varloper la terrine" (S.Sourisseau)
Pour les gâteries "en solo" :
"Serrer la main au père de ses enfants (J-B Hansmann)
"Se polir le chinois" (J.Bayo)
"Se la prendre à 5 contre 1" (P.Ricordel)
"Exécuter un solo de balalaïka" (pour les filles) (P.Ricordel)
"Tutoyer le pontif" (R.Denizot)
"Un tête à tête avec Charles le chauve" (R.Denizot)
"Se faire mousser le créateur" (J. Du Paraday)
Pour quelqu'un un peu dur d'oreille:
"Avoir les portuguaises ensablées"
"Avoir à nettoyer ses cages à miel"
Quand on attend un heureux événement :
"Avoir un polichinel dans le tiroir"
"Avoir une brioche au four" (R.Nedrud)
Et quand au bout de 9 mois, il arrive enfin :
"Elle a dépoté le gluant" (L.Fuehrer)
"Chier le lardon" (C.Simiz)
Pour quelqu'un qui chante pas très bien :
"Chanter comme une casserole"
"Chanter comme un cheval de cirque"
Pour une damoiselle pas trop trop bien épilée...:
"Avoir le percil qui dépasse du cabas"
"Avoir le foin qui dépasse de la charette" (E.Durand)
"Avoir la forêt qui dépasse de chaque côté de la route" (G.Michel)
"Avoir le tabac qui sort de la pipe" (M.De Sa)
Et quand celle-ci se décide enfin à agir :
"Se tailler les jardins à la française" (S.Sourisseau)
Pour quelqu'un qui sent pas très bon de la bouche :
"Avoir bouffer un cimetière"
"Avoir une haleine à décoller les papiers peints"
"Avoir une haleine de chien de traineau" (A.Pradié)
"Avoir une haleine qui déchausse les dents" (J-A d'Harambure)
"Avoir une haleine à faire crever un rat" (J-A d'Harambure)
"Avoir le cul derrière les dents" (P.Bordier)
"Avoir une haleine à faire dégueuler un régiment"
"Avoir une haleine à découper d'la taule"
"Avoir une haleine de braguette de gitan" (S.Kriloff)
Pour quelqu'un de pas bien intelligent :
"Il a pas inventé le bidon de 2 litres"
"Il a pas inventé l'eau chaude"
"Il a pas inventé la machine à cambrer les bananes" (marche aussi avec "cintrer")
"Une botte de foin lui fait la semaine"
"Il a pas inventé le post-it" (Jean Marc)
"Avoir autant de charisme qu'un bulot"
"Avoir un Q.I d'huitre" (P.Jouvion)
"Il a pas l'eau chaude à tous les étages"
"Con à bouffer du foin" (A.Fagat)
"Con à bouffer du foin...et puis à 4 pattes en plus" (A.Fagat)
"Il a pas la lumière à tous les étages" (F.Viau-Davodeau)
"Con à bêcher d'la flotte" (C.Vacant)
"Il a été bercé trop près du mur" (K.Monnet)
"Quand son berceau a pris feu, on l'a étient à coups de pelle" (K.Monnet)
"Le jour de la distribution, il était au fond du panier" (M-C Fhrepsiasdis Benrabia)
"Celui-là...y cherche toujours l'marteau à bomber le verre" (Y.Condomines)
"Avoir été démoulé trop chaud" (N.Bayle)
"Il a pas inventé la boule à caravane" (V.Benhaïm)
"Con comme une valise sans poignée" (D. Pau Mlynarczyk)
"Il a le pâté qui colle au fond d'la boîte" (P-Eti Rochef)
"Con comme une valise à rames" (A.Roxin)
"Il lui manque 1/4 d'heure de cuisson" (K. Do Lardy)
"Avoir bu l'eau des nouilles" (L.Joursan)
"Au bal des cons, t'aurais pas froid aux pieds" (A.Brut)
"Va me chercher une lime à épaissir" (J.Pennec)
"Quand il était petit, son landau a pris feu et il a été éteint à coup d'pelle" (T.Girault)
"Il trouverait pas son cul avec ses deux mains" (A.Chican)
"Ne pas avoir tous les crayons dans la même trousse" (E.Chillari)
Pour un blouson pas très chaud par un grand froid :
"Porter une peau d'oignon"
Quand on voit pas grand chose :
"On y voit comme à travers une pelle" (O.Rynne)
Quand quelqu'un se mèle de ce qui ne le regarde pas :
"T'occupes pas de la marque du vélo"
Avant d'aller se coucher :
"Mettre la viande dans le torchon"
"Aller repasser ses draps à coups de fesse" (J-A d'Harambure)
Quand l'âge commence à se voir :
"Avoir les cartouches plus longues que le fusil" (J.Nicolle)
"Avoir plus de gaine que de cable" (J.Nicolle)
Quand les parties génitales de monsieur nécessite une intervention manuelle pour remettre le tout en place :
"Avoir les bonbons qui collent au papier" (C.Natas/Jean Marc)
"Avoir un doryphore sur les patates"
"J'ai les rideaux qui collent aux fenêtres" (A.Masson)
Quand on mange quelque chose de pas très bon :
"Ca, ça se mange à deux...un qui ouvre la fenêtre et l'autre qui lance" (Y.Shaerwood)
Quelqu'un de pas très honnête :
"Franc comme un âne qui recule" (B.Gendreau)
"Etre une vraie planche pourrie"
"Parler le Copé" (F.Lafitte)
Se dit quand l'heure approche de renouveller les consos :
"Les mouches ont pieds" (B.Gendreau)
"Rhabiller le gamin"
"Marrée basse avec un gros coef" (C.Frey)
"On n'est pas venu là pour poser du lino" (L'aim Kwl Duguy)
"Avoir la crépine dans le sable" (F.Robin)
"Un p'tit goût de reviens-y"
"On n'est pas là pour enfiler des perles" (M-C Fhrepsiasdis Benrabia)
"On n'est pas venu là pour beurrer les sandwichs" (P.Berruer)
"On n'est pas venu là pour sucer des glaçons" (C.Cribier)
"On n'est pas venu là pour enlever le lard des saucisses" (M.Garnier)
"J'vais bientôt pisser d'la poudre" (V.Parfait)
"Balles neuves !"
"S'arroser l'escalier de la cave" (V.Blehaut)
Faire quelque chose par surprise :
"Lui mettre pendant que la mère est au gorêt" (N.Eprinchard)
Quand c'est pas très intéressant :
"On s'en tamponne le coquillard avec une babouche" (A.Vilain)
"On s'en tamponne les amygdales avec une porte-fenêtre" (M-A Dion)
"On s'en tape le coquillard avec un éventail Mandchou" (G. Le Guilcher)
Pour une tâche très difficile à réussir :
"Autant peigner une girafe"
"Autant soufler dans un balai" (C.Merceron)"
Autant assomer un âne à coup de figues" (A.Lovisi)
Pour quelqu'un qui a pris une bonne torgnole :
"Se manger une salade de phalanges"
"Se prendre une mite" (Y.Fourey)
"Se manger un giroflé à cinq pétales" (Sisii Biip Biip)
"Récolter une volée de bois vert" (J. Vieux-Vincent)
"Je m'en vais t'apprendre la pédagogie à 5 branches" (A.Fétis)
"Ca va moucher rouge" (J.Compagnoni)
"J'vais devoir sortir la gomme à effacer le sourire" (J.Compagnoni)
"T'as l'cul qui sent la savate" (M.Chapelotte)
"Tu vas avoir mes 5 marionettes sur le coin de ton théâtre" (J. Le Bris)
Quand t'essaies de sermoner un pilier de comptoir :
"Je boirai du lait quand les vaches mangeront du raisin" (G.Bielec)
Que dire quand on voit un mec qui frime alors qu'il a pas beacoup d'atouts dans ses manches :
"Regarde-le lui, rouler sa caisse avec ses épaules de serpent" (G.Bielec)
Quand il faut reprendre le boulot :
"Retourner à la mine"
Pour quelqu'un de dégarni :
"Se laisser pousser le front"
"Une vraie bite à oreilles" (Y.Fourey)
"Un mouchodrome" (M.Cottin)
"Coiffé avec une peau d'fesses" (S.Robert)
Pour quelqu'un qui a des grandes oreilles :
"Avoir les portières loin du trottoir" (F. Viau-Davodeau)
Pour quelqu'un qui a retourné sa veste :
"Les mouches ont changé de bourrin"
"Changement de pâture, veaux qui se réjouient"
Pour quelqu'un d'actif et efficace :
"Envoyer du bois" (P.Charrière)
"Envoyer du steak" (P.Charrière)
"Envoyer le bouzin"
Quand la vie s'arrête :
"Bouffer les pissenlits par la racine"
"Ca sent le sapin" (M.Daudet)
Quand la nature n'a pas gâté quelqu'un :
"Avoir une tête à faire cailler des yaourts" (P. Duclerc des Rauches)
"Avoir une gueule à faire dégueuler un rat par la patte arrière" (J.Mousnier)
"On dirait un crapeau sur une branche" (J.Fraysse)
Quand on prend de très gros risques :
"Jouer avec les vis de son cercueil" (M.Daudet)
Quand on voit un produit tout simplement inutile :
"Ca se vend comme un cercueil à deux places"
Quand un léger strabisme provoque des moqueries :
"Oeil de véron"
"Avoir un oeil qui dit merde à l'autre" (Y.Fourey)
"Avoir un oeil qui fait la pute et l'autre qui guette les flics"
"Avoir un oeil qui joue du piano et l'autre qui tourne les pages"
"Avoir un oeil qui coupe du bois et l'autre qui l'empile" (T.Pouget)
"Avoir un oeil qui joue au tennis et l'autre qui compte les points" (M.Georgel)
"Avoir une oeil qui surveille la merguez et l'autre le chat" (L.Dupont-Aragon)
"Il a un oeil qui fend du bois et l'autre qui l'empile" (N.Fries)
"Avoir un oeil qui part aux fraises et l'autre qui tient le panier" (R.Barrière)
"Regarder à Paris si Lyon brûle" (B.Chazal)
Quand on parle d'un bled un peu...paumé :
"Un village ravitaillé par les corbeaux"
"Les corbeaux y volent à l'envers"
Quand on enfonce des portes ouvertes :
"Enculer les mouches"
"S'y prendre comme pour enculer un serpent" (L'ami Kwl Duguy)
Pour quelqu'un un peu près de ses sous :
"Avoir un porte-monnaie en peau de hérisson" (A.Dufeu)
"Avoir des oursins dans les poches"
Pour quelqu'un d'un peu pressé :
"Patient comme un guêpe"
Quand c'est mis n'importe comment :
"Poser ça comme un chien pose sa merde"
Quand tu me la fais pas à l'envers :
"Faut pas nous prendre pour des lapins de trois semaines" (J.Richeboeuf)
"Faut pas chier dans le berret du berger" (Jean Marc)
"C'est pas l'perdreau d'l'année"
"Y a pas à tortiller du cul pour chier droit" (T.Martins)
"On n'est pas venu là déguisés en choux fleurs pour se faire bouffer l'cul par les lapins" (Y.Boiziot)
"Je veux bien me faire enc...mais je veux pas non plus payer la chambre" (S. Le Moal)
"Ca fait pas rire les patates à la cave" (T.Arragone)
Quand faut se dépêcher :
"Se magner le pistil"
Quand il faut mettre les bouchées doubles :
"Courir comme un rat de laboratoire"
Quand ça ne va pas se passer comme ça !
"Ca va chier des ronds de chapeau" (P.Alexandre Mas)
"Ca commence à me courir sur le haricot" (L'ami Kwl Duguy)
"Ca va chier des bulles carrés" (T.Martins)
Pour quelqu'un d'imberbe :
"Poilu comme un lavabo"
"Poilu comme un oeuf"
Quand la situation n'avance pas très bien :
"On n'a pas l'cul sorti des ronces" (B.Despax)
Pour décrire un imbécile heureux :
"Content comme un cochon dans la merde" (L.Pahud)
Pour un gros mangeur :
"Faut pas l'avoir en pension"
"Vaut mieux l'avoir en photo qu'à table" (N.Bayle)
Devant son plat préféré :
"J'en mangerai sur la tête d'un pouilleux"
Et quand on a trop mangé :
"Avoir la glotte qui fait la planche" (C.Mare)
"Je suis assis sur ma 1ère bouchée" (C.Mare)
Quand ce n'est pas encore l'heure de faire les comptes :
"C'est à la fin de la foire qu'on compte les bouses"
Quand quelqu'un s'extasie devant un truc finalement...moyen :
"Ca casse pas trois pattes à un canard" (C.Natas)
"Y a pas de quoi se déformer la cornée" (G.Bielec)
"Y a pas de quoi vermifuger un abribus" (Ben J Perche)
"Ca me touche une couille sans faire bouger l'autre" (D.Varg')
Quand c'est devant tes yeux et pourtant, tu le vois pas :
"Avoir de la merde dans les yeux" (M.Daudet)
"Avoir les yeux trempés de vinaigre"
"Avoir des peaux de saucisson devant les yeux" (C. La Zébule)
"Ca saute aux yeux comme un pavé dans la gueule d'un flic" (G.Podsiedlik)
Quand il y a de la friture sur la ligne :
"On l'entend comme au fond d'un tuyau" (S.Courbon)
Quand y en a partout, partout, partout :
"Y en a à chier contre les murs"
"Y en a à cul d'âne" (N.Bayle)"
"Y en a autant qu'un curé peut en bénir"
Quand la situation est juste...juste :
"Avoir les couilles sur la balustrade" (S.Courbon)
"Y'a du mou dans la corde à noeuds"
A dire avant de partir...en ne s'attardant pas :
"Que Dieu vous garde...parce que moi j'ai pas le temps" (Jean Marc)
"C'est pas le tout de bouffer le mouton, maintenant faut chier la laine" (L'ami Kwl Duguy)

giovedì 27 gennaio 2011

answer to life the universe and everything = 42

Soluzione 1:

#include <stdio.h>
 
#define SEI    1 + 5
#define NOVE   8 + 1
 
int main()
{
    printf( "Il significato della vita: %d\n", SEI * NOVE );
    return 0;
}
 
 
 
Soluzione 2
 
#include <stdio.h>
#include <string.h>
 
int main()
{
   char * question="answer to life the universe and everything"; 
   /* Se non esiste una risposta più complessa e profonda allora forse */
   printf("La risposta a '%s' è : %d\n",question,strlen(question));
   return 0;
}

mercoledì 5 gennaio 2011

Quick Sort

//  quickSort
//
//  This public-domain C implementation by Darel Rex Finley.
//
//  * This function assumes it is called with valid parameters.
//
//  * Example calls:
//    quickSort(&myArray[0],5); // sorts elements 0, 1, 2, 3, and 4
//    quickSort(&myArray[3],5); // sorts elements 3, 4, 5, 6, and 7

void quickSort(int *arr, int elements) {

  #define  MAX_LEVELS  300

  int  piv, beg[MAX_LEVELS], end[MAX_LEVELS], i=0, L, R, swap ;

  beg[0]=0; end[0]=elements;
  while (i>=0) {
    L=beg[i]; R=end[i]-1;
    if (L<R) {
      piv=arr[L];
      while (L<R) {
        while (arr[R]>=piv && L<R) R--; if (L<R) arr[L++]=arr[R];
        while (arr[L]<=piv && L<R) L++; if (L<R) arr[R--]=arr[L]; }
      arr[L]=piv; beg[i+1]=L+1; end[i+1]=end[i]; end[i++]=L;
      if (end[i]-beg[i]>end[i-1]-beg[i-1]) {
        swap=beg[i]; beg[i]=beg[i-1]; beg[i-1]=swap;
        swap=end[i]; end[i]=end[i-1]; end[i-1]=swap; }}
    else {
      i--; }}}

Texas Hold'em

Alcune regole
  • Quando un giocatore chiama "all-in" a meno del rilancio minimo (3 CB) le azioni dei giocatori tra ed il mazziere (dealer o bottone) e lui sono limitate alla semplice chiamata (call) o al lasciare (fold). Ossia chi ha già parlato/bussato non può rilanciare sull'all-in di chi parla dopo di lui. I giocatori che invece si trovano tra colui che chiama "all-in" e il bottone possono chiamare o bussare, ma anche rilanciare (raise) in quanto non hanno ancora parlato.
  • In molte sale da gioco è proibito alzare le carte dal tavolo, la pena è di lasciare la giocata con fold automatico.
  • Il giocatore è tenuto a mostrare le cinque carte migliori, quindi non è valido mostrare le carte servite (pocket cards) in due tempi successivi in quanto risulterebbe nulla o lasciata la seconda carta.
  • In un torneo "sit & go" quando viene eliminato un giocatore si dovrà attendere il transito del bottone-dealer prima di escluderne la posizione dal buio e dal controbuio, così che ognuno paghi regolarmente il buio e il controbuio.
  • Il flop dev'essere servito in una sola volta, mostrando cioè le tre carte insieme, così che i giocatori non possano intuire o far capire nulla alla vista di una sola carta per volta.
  • Le Fiches o chips o gettoni che ogni giocatore possiede devono esser tenuti ben in vista e soprattutto vanno mostrati i gettoni di valore più grande. Alla richiesta degli altri giocatori ognuno è tenuto a contare le proprie fiches rimaste.
  • Se un giocatore decide di mostrare le proprie carte allora dovrà mostrarle al tavolo intero scoprendole.
  • Ogni sala da gioco ha le sue regole, informarsi bene se le azioni o le dichiarazioni sono vincolanti al fine dell'azione. Un all-in può esser chiamato a voce o può corrispondere al porre il proprio ammontare in fiches (stack) nel piatto.
  • È in genere segno di maleducazione non parlare l'inglese se al tavolo vi sono giocatori stranieri, in quanto non capirebbero le vostre dichiarazioni.
  • Quando un giocatore dichiara il proprio punto deve necessariamente scoprire tutte e due le carte, onde evitare incomprensioni.
  • È vietato interrompere il gioco per motivi non inerenti ad esso.
  • È vietato tenere il telefono acceso, ma in alcuni casi è consentito.
  • È vietato lanciare troppo le carte, quando si folda o quando si scoprono (showdown).
  • È vietato offendere il croupier o un giocatore a causa della propria sfortuna.
  • È vietato dopo che un giocatore vince, perché uno o più giocatori hanno lasciato, chiedere al croupier di girare le carte che sarebbero uscite, di solito il turn o il river.
  • Quando il tempo per prendere la propria decisione di gioco è scaduto, se questa non è stata presa, la mano del giocatore verrà automaticamente passata quindi persa.
  • La puntata minima deve essere necessariamente uguale o maggiore al grande buio (big blind).
  • Il rilancio minimo deve essere necessariamente uguale o maggiore al doppio grande buio.
  • Sul tavolo da gioco c'è una linea ellittica che delimita lo spazio tra giocatori (la parte compresa tra loro e la linea) e gioco ormai fatto (la parte compresa tra linea ed il mazziere). Se i giocatori svolgono un'azione ponendo un ammontare di fiches aldilà della linea divisoria senza parlare, quell'azione è categorica e non può essere smentita. Quell'azione può essere solo una chiamata, se l'ammontare posto è uguale a quello precedente o non eccede nemmeno del suo 50%; oppure può essere un rilancio se è maggiore almeno del suo 50%.
  • Se un giocatore non ha il proprio ammontare in fiches pari al grande buio, egli è automaticamente 'all in' e giocherà solo per il piatto composto dal suo 'all in' più la stessa quota per ogni giocatore che gioca, il resto delle puntate e dei rilanci successivi viene separato e destinato agli altri giocatori.
  • Se il mazziere nel distribuire le carte ne scopre una per errore, viene annullata la mano se la carta scoperta è tra le prime due distribuite, altrimenti la eliminerà (brucerà) prima di girare il flop, mettendola in quel momento scoperta al centro del tavolo e continuando a servire le carte darà la successiva al giocatore successivo, mentre il giocatore a cui è stata bruciata la carta riceverà il suo cambio come ultima carta servita.
Se un giocatore punta tutto l'altro deve puntare l'uguale somma.

Expected value

Nel Texas Hold'em, e più in generale in tutte le specialità a community cards, la mano di un giocatore non è quasi mai completamente certa fino alla fine. Tuttavia, egli spesso continuerà a puntare e a rilanciare, così aumentando la posta, basandosi principalmente sulle carte personali (hole cards), sulle carte comuni già scoperte dal mazziere, sulla quantità di gettoni presenti nel piatto, sul monte gettoni proprio e dell'avversario, sul profilo dello stesso e sulla propria immagine al tavolo. Per questo entrano in gioco ragionamenti che tirano in ballo argomenti di probabilità e teoria delle decisioni, specialmente il valore atteso.[3]
Ogni sforzo che il giocatore fa non è altro che uno sforzo, consapevole o no, mirato a fare scelte col più elevato Valore Atteso (Expected Value in inglese) possibile. L'expected value (EV) si può interpretare facilmente come l'ammontare della vincita (o perdita) che si realizza in media in una scommessa. Se per esempio l'EV di una scommessa è di 130$, allora ogni volta che accettiamo quella scommessa vinciamo 130$ (in media sul lungo periodo; vedi legge dei grandi numeri).[3][4]
Supponiamo ora di giocare una mano di Texas Hold'em limit 10$-20$ e di arrivare al river con un tris di assi, con coppia di assi in mano, e sul tavolo A-K-Q-10-3. L'avversario punta 20$ in un piatto di 90$. Stimiamo che la probabilità che il nostro avversario abbia un J per la scala sia del 70% e che la probabilità di essere vincenti sia quindi del 30%? Calcoliamo l'EV:
  1. possibili risultati: l'avversario ha il J, l'avversario non ha il J;
  2. probabilità associate: 70% (70 / 100 = 0,7) e 30% (30 / 100 = 0,3);
  3. vincita associata a ogni risultato: -20$, +90$;
  4. probabilità per vincita e somma: 0,7 * ( − 20$) + 0,3 * 90$ = 13$;
  5. L'Expected Value è positivo (+13$) quindi dovremmo chiamare.
L'EV ci indica se una scommessa è conveniente (EV positivo) oppure no (EV negativo), ma non ci dice niente riguardo al risultato della nostra scommessa presa singolarmente.[4] Nell'esempio della monetina abbiamo EV positivo (+10$), ma se otteniamo tre volte croce abbiamo perso 540$.[3]
Nel poker ogni volta che decidiamo di fare bet, fold o raise (puntare, lasciare la mano, o rilanciare in italiano) effettuiamo una scelta che può essere caratterizzata da un EV positivo o negativo. Teoricamente, alla fine di ogni partita avremo guadagnato tanto più quante più decisioni ad EV positivo avremo preso, e perso tanto meno quante più decisioni a EV negativo avremo evitato. Talvolta nel poker capita che, sia un bet o un raise, abbiano entrambi EV positivo: in questo caso il giocatore con esperienza deve saper individuare quale sia la mossa con EV maggiore. Quando si gioca a poker non si ha il tempo per calcolare precisamente l'expected value di una determinata mossa e, spesso, non si sa neanche se la mossa fatta sia vantaggiosa o meno (se abbia EV positivo o negativo). Questo avviene poiché il Poker è un gioco le cui informazioni disponibili di volta in volta sono incomplete e quindi, anche volendo, non potremmo calcolare con assoluta certezza ed in ogni momento il valore atteso di un particolare bet o fold poiché non abbiamo a disposizione i dati numerici per effettuare tale calcolo.
Spesso i giocatori professionisti, lontano dal tavolo, cercano di valutare l'EV di una determinata giocata facendo delle ipotesi sul comportamento degli avversari (il bluff è una componente che può inficiare la valutazione dell'expected value) e sulle carte che hanno in mano. Queste analisi (spesso molto utili) richiedono tempo e difficilmente possono essere effettuate durante una partita.

Probabilità e Odds

Probabilità: affermare che una determinata carta ha il 13% della probabilità di uscire significa che, in media, le carta in questione esce 13 volte ogni 100 tentativi. Supponendo di avere 6-7 a cuori in mano mentre sul tavolo ci sono Asso di cuori, Q di cuori, 2 di picche, 5 di quadri e di voler fare colore al river, si ragiona in questo modo: le carte sconosciute sono 46 (52 carte totali meno 4 sul tavolo meno 2 in mano) le carte di cuori rimaste sono 9 (13 carte di cuori totali meno 2 sul tavolo meno 2 in mano). La probabilità di fare colore è di 9 / 46. Il calcolo è il seguente: (9 / 46) = 0,2 = 20%.
Odds: dire che un evento è 15 contro 1 sfavorito ("15 to 1 odds" in inglese) significa che, in media, questo evento non si ripeterà per 15 volte per ogni volta che si presenta. Nell'esempio precedente possiamo quindi esprimere lo stesso concetto dicendo che il colore è 80 contro 20 sfavorito (4 contro 1, 4 to 1 odds). Per passare dalle odds alla probabilità si procede come segue:
  1. siano x i casi sfavorevoli per ogni caso favorevole (nell'esempio precedente, 4)
  2. si esegue il calcolo 1 / (x + 1)
  3. il risultato è uguale alla probabilità associata all'esito favorevole (nell'esempio precedente si ha 1 / (4 + 1) = 0,2 = 20% quindi 4 to 1 odds corrisponde al 20% delle probabilità di esito favorevole)
Per passare dalla probabilità di riuscita agli odds si procede come segue:
  1. sia y la probabilità di riuscita (nell'esempio precedente y= 20% = 0,2)
  2. si esegue il calcolo (1 − y) / y
  3. il risultato rappresenta le odds (nell'esempio precedente si ha (1 − 0,2) / 0,2 = 4 quindi le odds sono 4 contro 1)
Le probabilità andrebbero corrette (weighted) a seconda dei giocatori rimasti in gioco e delle fasi di gioco. Per esempio nella fase iniziale se 8 giocatori passano e ne rimangono solo due in gioco è ragionevole supporre che i giocatori che si sono ritirati non avessero avuto carte alte mentre quelli rimasti sì, considerando inferiore l'eventualità di bluff. Nella fase finale di un torneo questo concetto perde di valore mentre entra in gioco una relazione tra punteggio in mano e posto al tavolo e valutando una maggiore incidenza dei bluff.

(Poker) Probabilità

Il poker, sotto molti aspetti, ha una fondamentale base matematica: è infatti necessario conoscere la probabilità che si verifichi una certa combinazione piuttosto che un'altra, per regolarsi di conseguenza.
Per calcolare la probabilità che esca un tipo di carta (jack, 10...) la formula è:
p = \frac{4-m}{\,52\,-\,n }

dove p=probabilità, m=carte già uscite dello stesso tipo (jack, 9...) e n=carte già uscite+2.
Le probabilità che esca una carta di un certo seme sono:
p = \frac{13-m}{\,52\,-\,n }

dove m=carte dello stesso seme già uscite. Infine, la formula per calcolare la probabilità che esca una certa carta (per esempio fante di picche) è:
p = \frac{1}{\,52\,-n } Il calcolo della probabilità che escano due o più carte non viene riportato, in quanto complicato e poco utile.

(Poker) Il linguaggio del corpo

Molti giocatori esperti vincono grazie ad un'acuta osservazione degli avversari: ecco alcuni elementari consigli.
Queste regole sono valide in linea di massima. Per esempio, un giocatore può grattarsi il mento solo perché ha un normale prurito.
1. Non usare sempre la stessa tattica: cerca a volte di variare lo schema per essere imprevedibile.

2. Se un giocatore è molto aperto e chiacchierone e, dopo avere osservato le proprie due carte e quelle sul campo, interrompe un discorso bruscamente ha ottime combinazioni; se mostra ostentatamente di essere soddisfatto probabilmente è un bluff.

3. Se un giocatore di norma abbastanza quieto (o semplicemtne non agitato) inizia a lanciare con arroganza fiches sul tavolo è probabile che stia bluffando.

4. Se un giocatore, dopo avere osservato le carte, osserva o giocherella le proprie fiches, o si dimostra impaziente (anche quando il dealer mette le carte), probabilmente ha una buona mano. La stessa cosa vale per un giocatore che, da annoiato, alza la testa, erige il busto e/o si guarda in giro con interesse.

5. In alcuni casi un giocatore fa finta di niente o si dimostra indifferente, o scherza con un compagno: in queste situazioni vuole evitare di scoraggiare un'eventuale puntata.

6. Un giocatore con ottime carte spesso si dimostra meno nervoso del solito; al contrario, se ha una pessima combinazione può succedere che si irriti per cose che, di solito, non lo infastidiscono.

7. Alcuni segni possono mostrare insicurezza o difficoltà:
1.Tenere il busto indietro, allontanandolo dal tavolino, e il capo rivolto verso il basso.
2.Tenere le gambe accavallate.
3.Toccarsi il mento o gli occhi e mordersi il labbro inferiore.

8. Al contrario, altri possono mostrare che un giocatore crede di avere buone combinazioni:
1.Tenere il busto chino o proteso sul campo.
2.Alzare la testa.
3.Aprire le gambe e sfregarsi le mani.

9.Casi in cui il giocatore è sicuro di sé:
1.Appoggiarsi allo schienale della sedia con le mani dietro la testa.
2.Appoggiare le mani sui fianchi.
3.Premere le punte delle dita di entrambe le mani l'una contro l'altra formando una sorta di piramide, mentre i gomiti sono posti sul tavolo o in grembo.

10.Casi in cui il giocatore non è sicuro di sé:
1.Stringere le dita sulle carte.
2.Massaggiarsi gli zigomi, il collo o le orecchie.
3.Grattarsi la testa.

lunedì 6 dicembre 2010

Configurare un BlackBerry marchiato TIM per la rete Vodafone

Ho testato sulla mia pelle cosa voglia dire configurare un Blackberry brandizzato TIM con una scheda Vodafone e cercando in rete ho visto che il disagio è una cosa piuttosto frequente, ma ancor più frequente sono i pasticci che si fanno, io in 24 ore sono riuscito a far tutto, ora vi spiego come o fatto.
1- Se il vostro Blackberry è brandizzato Tim, dovete accertarvi che non sia bloccato, in questo modo :” Per poter vedere se il proprio blackberry e’ sim-locked si puo’ andare sotto il menu Impostazioni -> Opzioni avanzate -> Scheda SIM.
Da qui digitare sulla tastiera il codice MEPD (in minuscolo) o MEPPD (se un 7100 / 8100) e apparira’ a schermo un menu nascosto:
   * Personalization:
   * SIM
   * Network
   * Network Subset
   * Service Provider
   * Corporate

In corrispondenza di ciascuna riga dovrebbe apparire “enabled” o “disabled“.
Ho sottomano un palmare Vodafone e come ovvio ho tutti “disabled” in quanto non sono sim-locked.
A partire da qui bisogna comunque contattare il proprio centro servizi per farsi dare il codice MEP di sblocco che deve essere inserito nella finestra di dialogo che appare digitando da tastiera la parola chiave MEP2 (o MEPP2 se un 7100).
Ricordate che in ogni caso tutti questi codici vi verranno forniti direttamente dal centro servizi dell’operatore mobile.” –Fonte http://www.blackberryitalia.it/
2- Ok il Vostro terminale non è bloccato ora dovete attivare la promozione Blackberry di Vodafone (gratis il primo mese 9 euro i mesi successivi), in questa maniera, chiamate il 190 e dite che volete attivare la promozione, a questo punto, dopo qualche minuto riceveret un SMS di conferma a questo punto la vostra scritta gprs (in alto a destra) da caratteri minuscoli dovrebbe apparire in maiuscolo GPRS, ok vuol dire che il terminale è registrato, ora vine il bello
3- dovete registrare il terminale al sistema BIS e a questo punto che solitamente si hanno problemi, ma non disperate ora vi spiego, andate sul menu del Blackberry Opzioni>Stato e annotate PIN e IMEI, ora andate sul sito http://mobileemail.vodafone.it/ (non su altri, solo su qusto per clienti Vodafone) create un nuovo account, se vi riesce alla prima ok, registrate le vostre mail ed il gioco è fatto, altrimenti se vi da un messaggio di errore del tipo: il terminae è già registrato con un altro provider o roba del genere, se siete certi che nessuno abbia registrato il blackberry prima di voi ( se usato chiedete al precedente proprietario) basterà attendere (io ho aspettato circa 20 ore) e ogni tanto provare a registrarsi abbiate un pò di pazienza e vedrete che riuscirete a creare l’account. Se proprio non dovreste riuscire non vi resta che chiamare il 190 e farvi creare da loro l’account ma badate di essere sicuri che nessuno abbia registrato prima il vostro Blackberry, e comunque vi consiglio di aspettare 24 ore da quando la scritta GPRS diventa maiuscola.

Ripristinare la password perduta

A molti sarà capitato di perdere una password prima o poi e in un sistema multiutente come Linux, senza la password di accesso non si può accedere affatto al proprio computer.
Tuttavia se si dispone di un accesso fisico alla macchina e abbiamo la possibilità di riavviarla e scegliere la modalità di ripristino all’avvio, l’operazione di cambio della password è molto semplice.

Ripristino mediante recovery mode
Ubuntu sin dall’installazione crea almeno due voci nel boot manager (GRUB), la prima è quella che utilizziamo abitualmente e avvia il sistema in modalità normale, la seconda è la modalità di ripristino (recovery mode).
All’avvio del PC appare un messaggio che ci avverte di premere ESC per accedere al menu di GRUB, il boot manager predefinito di Ubuntu.
Premendo ESC sarà presentato l’elenco delle possibilità di scelta di GRUB, generalmente due per ogni versione di kernel installato, la prima per un avvio normale e grafico e la seconda chiamata recovery mode per un ripristino del sistema da console. Per reimpostare la password sceglieremo il recovery mode e premiamo Invio. Al termine del caricamento sarà presentato un prompt
root@nomecomputer:~# dal quale potremo eseguire qualsiasi comando amministrativo senza necessità di immettere la password o usare sudo. Per cambiare la password del nostro utente scriveremo:
passwd nomeutente

Sarà richiesta due volte la password da assegnare, inserirla, confermarla e al termine scrivere exit per procedere col normale avvio del sistema.

Ripristino mediante cambio init
Se la modalità di ripristino non è disponibile oppure non funziona o si blocca in malo modo è possibile avviare il kernel normale, passando delle opzioni per interrompere il caricamento ed accedere ad una riga dei comandi da cui cambiare la password.
Per fare ciò modificheremo temporaneamente il programma di avvio init, indicando al kernel di cambiarlo con una shell bash, anziché con quello predefinito che avvia tutti i servizi normali.




All’avvio interrompere il caricamento con ESC per accedere al menu di GRUB, spostarsi sul primo e premere il tasto e (edit). Spostarsi quindi sulla riga kernel (la seconda) e premere nuovamente e per modificarla.

Cancellare ro quiet splash locale=it_IT e sostituirlo con rw init=/bin/bash e confermare con Invio.
Ritornati alla videata precedente è possibile eliminare la riga quiet che nasconde eventuali messaggi che potrebbero esserci utili. Per farlo ci sposteremo sulla riga quiet e premeremo il tasto d (delete). Questo passaggio non è obbligatorio in alcun modo.

Avviamo quindi il sistema premendo il tasto b (boot). Dopo il caricamento iniziale del sistema ci sarà proposto un prompt di utente root@(none):/# dal quale potremo eseguire il cambio di password con:
passwd nomeutente

Inserire e confermare la password da assegnare all’utente. Uscire da questo ambiente però può essere un attimo problematico, poichè init è il primo programma avviato che tiene in vita tutto il sistema, se lo chiudessimo con exit il sistema crederebbe che è andato in errore tutto il sistema, ma altresì Ubuntu non consente il riavvio dal sistema init rispondendo con un Connection refused se tentiamo il riavvio o lo spegnimento.
Per evitare possibili perdite di dati smontiamo e rimontiamo il file system in sola lettura e assicuriamoci che tutti i dati siano stati scritti su disco prima di dare il fatale exit. In ordine quindi digitiamo:

mount -o ro,remount /
sync
exit


Ci sarà quasi sicuramente risposto un minaccioso: Kernel panic – not syncing: Attempted to kill init! e il sistema si bloccherà. Fatto ciò potremo riavviare senza paura di perdere dati, avendo il sistema in sola lettura e con tutte le scritture già effettuate dato il sync precedente e naturalmente la password cambiata.
Ripristino mediante chroot da CD
Se non è possibile utilizzare nessuno dei due sistemi precedenti, ad esempio perché GRUB è bloccato o protetto da una password, possiamo inserire qualsiasi CD con Linux che ci dia la possibilità di scrivere comandi su una shell, va bene anche il CD di installazione di Ubuntu. In questo ultimo caso la shell la avvieremo manualmente dal menu Applications, Accessories, Terminal.
Sulla riga dei comandi verifichiamo se siamo root scrivendo
whoami
Se non ci sarà risposto root, passiamo a root con sudo -s -H oppure su se la distribuzione non utilizza sudo. Per continuare è necessario essere root.
Se non conosciamo la partizione di avvio di Linux possiamo vedere la tabella delle partizioni con fdisk -l /dev/sda oppure fdisk -l /dev/hda. Dipende da come vengono rilevati i dischi.
Per esempio una tabella delle partizioni tipica riporta:

Disk /dev/sda: 85.8 GB, 85899345920 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 10443 cylinders
Units = cilynders of 16065 * 512 = 8225280 bytes
Disk identifier: 0x000c48f1

   Device Boot      Start         End      Blocks          Id         System
/dev/sda1   *           1        5078       40789003+   7      HPFS/NTFS
/dev/sda2            5079     10217      41279017+  83     Linux
/dev/sda3           10218    10443      1815345       5       Extended
/dev/sda5           10218    10443     1815313+    82    Linux swap / Solaris

Osservare le colonne Device e System. La partizione di tipo Linux è una sola, si tratta di sda2, è certamente quella. In un sistema con più partizioni ci si può orientare anche con le dimensioni o con l’ordine.
Montiamo quindi quella partizione e cambiamo l’ambiente attivo con:
mount /dev/sda2 /mnt
chroot /mnt /bin/bash
Fatto ciò ci troveremo una shell bash aperta nell’ambiente di quella partizione, quasi come se avessimo avviato da quella partizione, tutte le operazioni sono reali su quel disco e non come se avessimo avviato da CD.
Cambiare la password è molto semplice da qui:
passwd nomeutente
Inserire e confermare la password. Quindi uscire dall’ambiente chroot, smontare la partizione e riavviare:
exit
umount /mnt
reboot
Esistono anche altre maniere ma dovrebbero bastare queste tre principali. Ciò dovrebbe insegnarci a non fidarci troppo della protezione mediante password, chiunque abbia accesso fisico alla macchina può reimpostare la password o addirittura toglierla temporaneamente e rimetterla esattamente come prima anche senza conoscerla.

10 Trucchi per fare andare meglio Ubuntu

Dieci trucchi classici, per far andare meglio il nostro Ubuntu, dal multimediale, all’utlimo kernel, ecco come possiamo migliorare la nostra vita sul sistema linux più diffuso nel mondo.

1. Facciamo funzionare bene la parte multimediale
Di default ubuntu installa soltanto software free, questo comporta che molti formati popolari non sono supportati. Questo è un brutto inconveniente, anche se il Team di ubuntu fa bene a non supportare alcuni di questi formati, perchè si potrebbe ritrovare a dover pagare forti somme di denaro di multe.
Fortunatamente per gli utenti questo non è un grande problema, sul wiki di Ubuntu c’è una piccola guida sui formati ristretti (eng) che spiega come puoi prendere quello che ti serve per far andare al meglio questi formati.

2. Cambiamo i programmi di default

Ubuntu viene distribuito con moltissimi programmi che fanno le cose in modo molto simile tra loro, ad esempio come editor di default è settato Nano, non sarebbe meglio cambiare e avere il più famoso Vim?.
La strada più facile per farlo è usare è usare il programma update-alternatives, questo mantiene dei link simbolici sotto /etc/alternatives  che determinano cosa lanciare di default per alcuni programmi come FTP, system, editor, Telnet, rsh, windows manager ecc… per avere lista completa basta digitare:
ls -al /etc/alternatives/
ora per modificare l’editor di default per passare da Nano a Vim è sufficiente digitare:
sudo update-alternatives --config editor
apparirà qualcosa simile a questo:
There are 3 alternatives which provide `editor'.
Selection Alternative
-----------------------------------------------
1 /usr/bin/vim
2 /bin/ed
*+ 3 /bin/nano
Press enter to keep the default[*], or type selection number:
a questo punto è sufficiente premere 1 per avere Vim come editor di default.

3. Come installare un pacchetto:
Quasi tutti i software che vuoi installare in ubuntu sono presenti nei Repositories di default ed è semplice installarli tramite programmi grafici come Adept, Synaptic o simili. Cosa succede se però vogliamo installare un programma come ad esempio Opera che è disponibile per Ubuntu ma non è presente nei repositories?
In questo caso dobbiamo scaricare il pacchetto debian (.deb) e cliccarci con il destro e aprirlo con GDebi, in alcuni casi è sufficiente il doppio click, GDebi mostra in modo grafico le informazioni sul pacchetto, cosa fa, le varie dipendenze, cosa contiene e un tasto per installarlo.
Se invece preferisci fare tutto da linea di comando è sufficiente digitare
sudo dpkg -u nomepacchetto.deb

4. Sudo e gksudo
Se hai usato linux per un pò di tempo, conosci la potenza distruttiva che può avere un programma lanciato male da root, può modificare la configurazione spostare file di sistema ecc…
Cosi Ubuntu ha pensato un sistema diverso, l’utente root esiste in Ubuntu ma non può essere usato se non attraverso il comando sudo.
Probabilmente già conosci come funziona sudo nomecomando. Ma se vuoi lanciare un programma grafico come se fossi root o un altro utente? è semplice basta usare gksudo al posto di sudo. Se vuoi lanciare Ethereal (è un famoso sniffer) come root,  Apriamo il “Esegui applicazione” (ALT+F2) e scriviamo gksudo ethereal sarà richiesta una password e il programma sarà avviamo come utente con permessi root.
Ma in alcuni casi se hai bisogno di usare proprio l’utente root da shell puoi digitare
su -
Questo ti farà loggare diventare root, ma non si può loggare direttamente come root come dicevamo in ubuntu nessuno può loggare come root, per farlo bisogna cambiare la password di root semplicemente digitando passwd quando siamo diventati root e settiamo la password che vogliamo.
Per sicurezza mi raccomando non lasciate root attivo, inoltre consigli pwgen per creare delle password a prova di bomba.

5. Aggiungere utenti come admin
Quando installi Ubuntu, viene aggiunto in automatico il primo utente come sudoer, questo permette a quell’utente di poter lanciare comandi come se fosse un utente root scrivendo la sua password.
Tuttavia se si aggiungono altri utenti questi non avranno tale privileggio, per aggiungere anche ai nuovi utenti questo privileggio bisogna digitare quanto segue:
sudo usermod -G admin nomeutente
Se l’utente fa già parte di un altro gruppo basta aggiungere al comando -a facendolo diventare:
sudo usermod -a -G admin nomeutente
Se preferisci fare il tutto da interfaccia grafica puoi andare in Sistema (System) -> Amministrazione (Administration) -> Utenti e Gruppi (Users and Groups), selezionare l’utente a cui si vuole dare i permessi di sudo e cliccare con tasto destro e scegliere Propietà e sotto  “Privileggi utente” selezionare “Amministrare il sistema”

6. Aggiungere un nuovo desktop
Molti utenti non sono sicuri su quale desktop usare, a differenza di sistemi come windows infatti, Linux prevede l’uso di molte interfacce grafiche in base alle preferenze dell’utente, ogni Desktop Manager è completamente diverso dagli altri e offre funzionalità diverse, tra i più famosi troviamo Gnome (quello di default), KDE, Xfce e molti altri.
Ubuntu infatti viene distribuito con molti nomi e contenuti diversi oltre a Ubuntu classico infatti c’è Kubuntu, Xubuntu, edubuntu, ecc…  se si è installato soltanto uno è possibile comunque installare gli altri digitando semplicemente quanto segue senza bisogno di scaricare di nuovo il CD:
sudo apt-get install kubuntu-desktop
sudo apt-get install edubuntu-desktop
sudo apt-get install xubuntu-desktop
Alcuni sono più semplici da usare altri più veloci, altri più belli insomma ce nè per tutti i gusti.
Naturalmente si possono installare anche da Interfaccia grafica usando tools come Synaptic

7. Come riconfigurare X.org
Molto tempo spesso viene perso per riconfigurare X.org che per qualche motivo si rifiuta di far partire X, questo software è quello che gestisce le basi grafiche per interfacciarsi con la scheda video. Qualsiasi windows manager tu stia usando (GNOME, KDE, Xface o altro) stai pur sicuro che funziona soltanto grazie a X.org
In genere appena installato X.org viene configurato in modo perfetto (o quasi) per lavorare al meglio con la tua scheda video e il tuo monitor, tuttavia a volte ci possono essere problemi, magari perchè Ubuntu quando lo hai installato non riconosceva ancora la tua scheda video oppure hai comprato una nuova scheda video e quindi devi modificare i paramentri per la nuova scheda.
Insomma può essere necessario modificare X.org dopo l’installazione, e se non si uvole fare a mano andando a modifcare /etc/X11/xorg.conf è possibile farlo usando il seguente comando:
dpkg-reconfigure xserver-xorg
Con questo comando ti saranno richieste le informazioni su scheda video, monitor, color depth senza il bisogno di andarsi a districare tra le tantissime stringhe del file di configurazione.

8. Log in automatico

Di default quando avvi il computer, ubuntu ti fa vedere lo screen di login prima di entrare nel sistema. Dalla parte sicurezza è decisamente una buona idea, tuttavia per chi usa il pc da solo questo può essere davvero noioso.
Se vogliamo loggare automaticamente all’accensione del Computer è sufficiente andare in Sistema-> Amministrazione -> Finestra di accesso (su Ubuntu 9.10 alcune cose sono cambiate nel login potrebbe essere non vero quanto riportato qui).
Andiamo al tab Sicurezza e selezioniamo “Abilita accesso automatico” e sotto digitiamo l’utente con cui vogliamo accedere.
Questo sistema è altamente sconsigliato per laptop, netbook e simili o pc usati da più persone.

9. Compilare dal sistema

Il repository di Ubuntu è molto grande, ma a volte può essere necessario dover compilare alcune cose a mano. ad esempio per avere le ultime versioni di un determinato pacchetto oppure per attivare funzionalità disattivate sul software fornito.
Se vuoi installare un pacchetto da sorgente puoi usare alcune scorciatoie per renderti la vita più facile.
Prima di tutto probabilmente bisogna installare il build-essential se non hai mai installato nessun tool di sviluppo digitare quanto segue:
sudo apt-get install build-essential
Questo prenderà il compilatore GCC, gli header del kernel, GNU Make, e altri pacchetti che ti serviranno.
Poi se vuoi compilare un pacchetto come Gaim ad esempio perchè è uscita una nuova versione dovrai essere in grado di gestire le dipendenze con la vecchia versione, per fare questo bisogna digitare:
sudo apt-get build-dep nomepacchetto
Questo ti darà tutti i pacchetti che ti servono disponibili su Ubuntu per compilare il pacchetto installato su Ubuntu che molto probabilmente saranno sufficienti anche per la nuova versione.
Ora invece id usare make install, usiamo CheckInstall, CheckInstall crea un pacchetto Debian e lo installa per te, cosi potrai eliminarlo aggiornarlo molto più semplicemente.
Digitiamo:
apt-get install checkinstall
dopo aver avviato:

./configure
./make
sudo checkinstall
10. Un nuovo Kernel

Se il kernel di default di ubuntu (linux-image-generic) ci sta stretto volendo si può cambiare sceglienda tra uno dei tanti disponibili.
Per sovrascrivere il Kernel di default con uno nuovo è sufficiente aprire Synaptic e cercare “linux-image” ci saranno molte scelte, prenidamo quella che più si addice alla nostra CPU.
Dopo aver installato il nuovo kernel è necesario riavviare.
Se si hanno più di 3gb di Memoria e linux non li riconosce è sufficiente installare questi pacchetti:

sudo apt-get install linux-restricted-modules-server
sudo apt-get install linux-headers-server
sudo apt-get install linux-image-server linux-server

Rileggendo questo documento mi è venuto in mente quanti passi da gigante ha fatto il mondo opensource, se confrontato con quello proprietario, molte cose scritte nel 2006 non solo non erano più vere ma nemmeno  impensabili, oggi il kernel di default ad esempio il linux-image-generic è per 686, x.org non crea più i problemi di una volta installare una scheda accellerata nel 2006 era molto più complicato e difficile e spesso ci si ritrovava con un x.org che non partiva, oggi è più semplice su linux che su windows, e se qualcosa non va è lo stesso ubuntu a suggerirvi cosa fare.

domenica 5 dicembre 2010

1 Infinite Loop, Cupertino

Infinite Loop is a street encircling the six main buildings of Apple's headquarters in Cupertino, California. Each building has a number which corresponds to its single-digit address on the Loop, and so Apple's official mailing address is "1 Infinite Loop". The numbers increment in the clockwise direction. Employees often refer to the buildings as IL1 through IL6. The loop connects to Mariani Avenue, which was the former street address of Apple HQ; early printed material contains the address "20525 Mariani Avenue," which is the address of a building that stills stands directly across on the other side of De Anza Boulevard.
Infinite Loop is at the southeast corner of De Anza Boulevard and Interstate 280. The main office, 1 Infinite Loop, directly faces De Anza Boulevard. There are other buildings on Apple's campus which are in the proximity of, but not on Infinite Loop. Apple has purchased a nearby parcel of land on which to build a second campus.[1]
The name was inspired by the programming concept of the infinite loop.
Infinite Loop is actually a private U-shaped crescent that joins up with the public street Mariani Avenue to form a loop.

sabato 4 dicembre 2010

Backup Dati con Blackberry Desktop 6.0 e precedenti

Ci si è mai trovati in situazioni nelle quali sarebbe molto utile poter disporre del backup dei dati ma non si è mai avuto il tempo o la voglia necessari per farlo?
Per prevenire un danno calcolato, suggeriamo a tutti gli utenti di seguire questa mini-guida. Qui verrà spiegato come eseguire un salvataggio dei dati per il proprio smartphone BlackBerry tramite il software per PC BlackBerry Desktop Manager (versioni 6 e precedenti).
Con BlackBerry Desktop Manager 6.0 basta premere il pulsante "Back up now" (attenzione, nelle versioni precedenti il pulsante si chiama “Backup and Restore”). Nella schermata successiva, selezionare tutto e procedere con l'operazione.


E' anche disponibile l'opzione che consente di criptare i propri dati; per ripristinarli sarà necessaria la password. Altra caratteristica del software è la possibilità di programmare il back-up automaticamente. E' comunque necessario che lo smartphone sia collegato al PC.
I dati salvati saranno salvati per default nella cartella Documenti i un file con estensione *.ipd. Questi servono per ripristinare il backup e non possono essere aperti dal PC.
Un trucco che potrà tornare utile: è possibile ripristinare dati salvati in qualsiasi smartphone BlackBerry! Dunque se si acquista un nuovo dispositivo, è possibile fare un innesto con i vecchi dati. Una soluzione molto pratica e utile.
I dati salvati sono i messaggi, i documenti, i contatti, i dati del calendario, le preferenze del profilo e molto altro. Le applicazioni non rientrano nel back-up.

BlackBerry Tricks

I menu nascosti dei palmari BlackBerry RIM sono oramai conosciuti per tutti i modelli. Menu accessibili tramite la pressione del tasto ALT e la successione veloce di alcune lettere.
Anche sul palmare BlackBerry RIM Storm sono presenti gli stessi menu nascosti, ma essendo un palmare touchscreen non e' possibile tenere premuto il tasto ALT mentre sullo schermo si digitano altre lettere. La soluzione e' molto semplice. Infatti il sistema per accedere alle funzioni nascoste del BlackBerry RIM Storm consiste innanzi tutto nel posizionare il palmare in modalita' landscape - posizione orizzontale - quindi mostrare la tastiera e nel tenere premuto il tasto ?123 per qualche istante finche su di esso compare l'icona di un lucchetto come illustrato nella seguente figura.
Una volta che la tastiera compare nella modalita' numerica e simboli si devono digitare i tasti che corrispondono alle note combinazioni in lettere. Di conseguenza le combinazioni di tasti sullo Storm - ottenuti sostituendo i simboli alle lettere corrispondenti alla tastiera QWERTY degli altri palmari BlackBerry - diventano come indicato nella lista seguente:

visualizzazione log del registro del palmare
Palmari BlackBerry
Tasto ALT + LGLG
BlackBerry Storm
" / " /

segnale dell'antenna in formato numerico (potenza in decibel del segnale)
Palmari BlackBerry
Tasto ALT + NMLL
BlackBerry Storm
! , " "

visualizzazione del menu di help
Palmari BlackBerry
Tasto ALT + ESCR
BlackBerry Storm
2493

Un menu nascosto accessibile invece nel modo tradizionale e' quello relativo alla diagnostica andando su Opzioni>Stato
Digitiamo ora sulla tastiera la sequenza di lettere a comporre la parola test (per il palmari con tastiera SureType digitare le lettere come se stessimo utilizzando la modalita' multipressione. Quindi, tasto TY [1 volta], ER [1 volta], AS [2 volte], TY [1 volta]).
Per il BlackBerry Storm e' sufficiente andare in Opzioni -> Stato e visualizzare la tastiera normale QWERTY - sempre in modalita' landscape - e digitare la parola TEST.
Ecco comparire il menu nascosto della diagnostica.
Selezionare quindi i test che si vogliono eseguire e premere sul pulsante Esegui
Effettuare i test cosi come descritto a schermo e verificare che il risultato finale corrisponda a quello atteso.
Quindi selezionare dal menu la voce Avanti per proseguire al test successivo. Indicare Si/No a seconda del risultato che abbiamo ottenuto per ciascun test.
Al termine della procedura viene generato un report finale con l'esito di tutti test effettuati.

HTC Diamond Touch Reset

To perform a soft reset
1. Pull out the stylus.
2. Use the stylus to press the RESET button located at the opening of the stylus compartment. Your device restarts and displays the Home screen.
Hard reset
You can also perform a hard reset (also known as a full reset). A hard
reset should only be performed if a normal reset does not solve a system
problem. After a hard reset, the device is restored to its default settings—
the way it was when you first purchased it and turned it on. Any programs you installed, data you entered, and settings you customized on your device will be lost. Only Windows Mobile® software and other pre-installed programs will remain.
Warning! Your device will be set back to factory default settings. Make sure that any additional installed programs and/or user data have been backed up before you perform a hard reset.

1. Pull out the stylus.
2. With the device turned on, press and hold the VOLUME DOWN and
ENTER buttons, then press the RESET button with the stylus tip.
3. Release the RESET button, but continue pressing the VOLUME DOWN and ENTER buttons until you see this message on the screen:

4. Release the VOLUME DOWN and ENTER buttons, then press the
VOLUME UP button to perform the hard reset, or press any other
button to cancel the reset.

venerdì 3 dicembre 2010

Recovery da periferiche USB che non funzionano

A) Procedura di rimozione delle periferiche "nascoste" o "morte" di Windows XP e Vista:
Poichè ogni volta che si collega una periferica usb nuova, oppure già usata ma ad una porta diversa, Windows riconfigura i driver con esiti a volte IMPREVEDIBILI, questa è la procedura di pulizia totale delle periferiche usate in passato sul computer, o delle installazioni fallite etc. (Attenzione: la procedura è applicabile a qualsiasi tipo di periferica e non solo a quelle USB):

1) rimuovere tutte le periferiche usb collegate al pc
2) disinstallare dal Pannello di Controllo\ Rimozione applicazioni i pacchetti driver per periferiche usb installati, ad es i pacchetti driver Belkin o D-Link; purtroppo Windows chiederà di riavviare dopo la rimozione di ognuno.... farlo!
3) eseguire manualmente questi comandi in una finestra DOS (Start->Esegui->cmd) oppure scaricare ed eseguire con doppio clic questo file .bat (in Vista eseguire la shell o il .bat come Amministratore):
Codice:
set devmgr_show_nonpresent_devices=1 [Invio]
start devmgmt.msc [Invio]Nella finestra che si apre spuntare in Visualizza la voce Mostra periferiche nascoste.
Ora, aprendo i vari rami si potranno vedere delle voci "trasparenti" ossia le periferiche non collegate al pc, magari anche vecchie di anni. Selezionarle ad una ad una dopo aver aperto il ramo della categoria corrispondente e procedere alla loro rimozione mediante il tasto destro del mouse e la voce rimuovi.
Dal basso per prima la voce "Volumi",
poi "Unità disco"
poi "Unità DVD\CD Rom"
poi "Schede di rete" -> Eliminare SOLO la voce principale della scheda di rete LASCIANDO STARE "Scheda asincrona RAS" e "Miniport dell'utilità pianificazione pacchetti" nonchè eventuali driver di antivirus e simili poi "Controller USB (....)" -> rimuovere tutte le voci trasparenti.
Concentriamoci sulle periferiche usb, ma, volendo, possiamo ripulire per bene tutto il sistema. Se si vuole fare una procedura approfondita di pulizia NON TOCCARE MAI la voce "Driver non plug and play". Riavviare. Attenzione che se si riavvia le periferiche nascoste non sono più visibili e occorre ripetere i comandi precedenti.
4) [Facoltativo] aggiornare i driver del chipset della mobo e Windows con le varie pach, tra cui ce ne sono varie che riguardano l'usb (Windows XP originale, manco riconosceva l'usb2....).
5) dopo aver riavviato inserire il doungle usb wifi e quando il SO chiede il driver puntare manualmente nella cartella in cui si è decompresso il driver Ralink only scaricato da questa pagina che verrà installato confermando sempre tutto.
A quel punto su Windows XP non servono utility particolari: fare doppio clic sull'icona col televisorino radio nella tray zone vicino all'orologio e selezionare la rete cui connettersi, oppure cliccare su cambia impostazioni avanzate per impostare una rete personalizzata.
In alternativa è possibile installare l'utility Ralink, ma la gestione dell'accesso alle reti è sempre meglio lasciarla a Windows.
Per eliminare la fastidiosa scritta "Rete senza fili 2" (3, 4, ...) semplicemente rinominare la connessione da Pannello di controllo\Connessioni di rete.

B) Procedura di rimozione completa di tutte le interfacce di rete in Windows XP
Quando serve?
Quando il sistema dà problemi perchè cominciano a comparire "Connessione di rete ..." con numeri sempre crescenti;
Quando si sono fatte molte installazioni o reinstallazioni delle schede di rete e la connessione sembra instabile.
Fasi:
1) diconnettere tutte le schede di rete ethernet, usb e bluetooth
2) rimuovere da Installazione applicazioni tutti i pacchetti driver e software che riguardano schede di rete (anche quelle virtuali come per certi antivirus, bluetooth software di telefonini, mp3 etc...)
3) usare la procedura di rimozione delle periferiche nascoste precedentemente illustrata per rimuovere in Sistema\Gestione hardware tutte le schede di rete installate (compresa l'eventuale Firewire 1394)
4) aprite regedit e andate alla chiave di registro:
[HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Control\Network\{4D36E972-E325-11CE-BFC1-08002BE10318}]
Cancellate tutte e solo le sottochiavi presenti al suo interno racchiuse tra parentesi graffe, lasciando inalterato il resto
5) Riavviare il pc
6) reinstallare eventuali driver di periferica seguendo le istruzioni del caso prima di riconnetterle al pc
In questo modo, si spera, verranno superati gli eventuali conflitti e malfunzionamenti di molte periferiche usb, in particolare avremo eliminato le periferiche erroneamente installate (Periferica sconosciuta).